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Pensioni: proposte di equità; relaziona il direttore nazionale FAP-ACLI

Scritto da Sergio Delpiano. Postato in Welfare

Nel pomeriggio di lunedì 29 giugno 2015 alle 18 presso la Casa dei Popoli e delle Culture in via Novara 4 a Biella si terrà un incontro pubblico con Damiano Bettoni, dirigente nazionale del Patronato Acli ed ora direttore generale della FAP (Federazione anziani e pensionati). Bettoni porterà a Biella la propria esperienza e la competenza tecnica maturata su due temi pensionistici attuali ed aperti:  Il primo tema è fare il punto sul dibattito in corso fra tecnici e politici in cerca di soluzioni alla situazione che si è venuta a creare a seguito della legge Fornero: il netto incremento dell’età di pensionamento e la contestuale crescita della disoccupazione giovanile. Esistono numerose proposte in discussione:

 

vanno dall’ introduzione di forme di flessibilità in uscita (pensione anticipata) a fronte di penalizzazioni decrescenti sull’importo della pensione  alla l’introduzione del “reddito minimo” per gli over 55 come ha preannunciato il Presidente INSP Tito Boeri. La questione è una valutazione attenta del rapporto costi/benefici che ogni proposta di intervento comporta.

 

Il secondo tema vuole dare risposta ad una questione di equità pensionistica a favore di persone inabili al lavoro. La proposta di legge FAP ACLI d'integrazione al minimo vitale delle pensioni liquidate con il sistema contributivo - oggi fortemente penalizzate – è stata  lanciata a partire dall’art. 38 della Costituzione Italiana che prevede “Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale.” Attualmente gli assegni di invalidità e le pensioni di reversibilità hanno valori minimi: gli esempi vanno da 52 a 192 euro mensili . Si tratta di importi  ampiamente sotto la soglia di povertà assoluta che l’Istat – dati 2013 - calcola per una famiglia con un unico componente di età compresa tra 18 e 59 anni, residente in una città inferiore a 50.000: nel Nord di € 884.44, al Centro di € 847.55  e nel  Meridione €  665.33.

Quale è la causa di questa penalizzazione ? La legge 335/95 art 1 comma 16 secondo cui alle pensioni liquidate esclusivamente con il sistema contributivo non si applicano le disposizioni sull’integrazione al minimo.

Con il progetto di legge Fap Acli in 4 articoli (www.fap-acli.it)  si chiede che il concetto stesso di previdenza pubblica non si perda con l’applicazione senza correttivi della 335/95 e che venga istituita l’integrazione al minimo vitale per trattamenti pensionistici calcolati esclusivamente con il sistema contributivo.

Interverrà all'evento anche il Presidente delle Acli Piemontesi Massimo Tarasco, che non manca mai di portare un contributo originale alla riflessione sulle tematiche sociali. 

Le Presidenza FAP e ACLI Biellesi

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Sergio Delpiano

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