Venerdì 24 maggio, alle ore 17.30, presso la sede Acli di Ponzone, si è tenuto un importante evento per le Acli di Biella: l'inaugurazione della nuova sede, che ha potuto allargare i suoi spazi grazie alla donazione ricevuta da un cittadino di Ponzone.

L'appuntamento ha rappresentato un momento speciale per ricordare "Marghe", una figura fondamentale per l'associazione e per il territorio.
Durante la cerimonia, alcuni partecipanti hanno condiviso i loro ricordi personali e professionali di Margherita, sottolineando il suo impegno instancabile e la sua dedizione. La serata ha visto anche la partecipazione del nuovo giovane parroco Don Emanuele Biasetti, nostro assistente spirituale e Don Claudio Maggia che hanno potuto benedire i nuovi spazi.

Riflessione di Vincenzo Buttafuoco, presidente provinciale Acli Biella, in occasione della Pasqua 2024

Ogni volta che penso alla Pasqua non posso non pensare alla Speranza e soprattutto alla Speranza infondata, ossia alla Speranza che misteriosamente riesce a farsi strada anche nella disperazione più nera, in quelle situazioni in cui non si vedono vie di uscita ma solo un inesorabile sprofondare più in basso. Le Acli, tra i tanti compiti che hanno, a mio avviso, sono chiamate a vivere il loro essere esperienza di frontiera (tra la chiesa e il mondo, tra il sociale e il politico, tra il pensiero e l'azione, ...) provando a rendere "mondano" il messaggio evangelico, ossia a domandarsi cosa, a prescindere dalla dimensione di fede, il cristianesimo può offrire al dibattito pubblico planetario.
In quest’ottica la Speranza incarnata in un uomo (Cristo) che ha vinto la morte può essere offerta al mondo come l'idea che anche di fronte alle evidenze più oscure si può continuare a credere che le cose possono cambiare, che l'inimmaginabile può farsi realtà.
In questo momento il nostro mondo ha bisogno di credere in questa possibilità di fronte alle tante contraddizioni che lo attraversano e che in certi momenti fanno letteralmente dubitare sulla possibilità che la vita sul nostro pianeta possa continuare almeno nei modi e nelle forme attuali. Vivere mondanamente la Pasqua oggi vuol pertanto dire credere profondamente:
• che le guerre le fanno gli uomini e pertanto è in loro potere di non farle;
• che il nostro pianeta è fatto di equilibri delicatissimi che l'uomo con la sua scienza può conoscere con sempre maggior precisione e, di conseguenza, rispettare e gestire nel modo corretto;
• che la povertà è dovuta esclusivamente ad una cattiva distribuzione delle risorse e che una loro corretta redistribuzione permetterebbe una vita dignitosa di ogni essere umano...

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«II punto di partenza di questo nuovo percorso congressuale non deve essere il "perché facciamo le Acli" ma il "per chi le facciamo"» così ha esordito il Presidente nazionale Emiliano Manfredonia ospite del Consiglio provinciale delle Acli di Biella il 17 maggio «Le Acli, nella loro autonomia faticosamente conquistata, sono chiamate a fare politica in prima persona con le loro idee, le loro ricerche, le loro proposte. Ma devono anche saper essere di parte, prendere parte e scegliere da che parte stare».
Nella stessa serata il presidente Manfredonia ha partecipato anche al momento di costituzione del Comitato provinciale della Via Maestra, insieme alle realtà locali della Cgil, Anpi, Auser, Arci e alla associazioni biellesi NoMafie, Parole Fucsia e Tessiture Sonore.

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Il 27 gennaio, giornata della Memoria, è una data significativa per la rete di Luminosa, progetto che nasce proprio con la fiaccolata del 25 gennaio 2020, e subito indica come traccia: “Ricordiamo per rimanere umani e liberi”. Sabato 27 gennaio si è svolta la fiaccolata “silenziosa” per celebrare la giornata della Memoria; il corteo, a cui hanno partecipato un centinaio di persone, è partito da piazza Curiel fino a concludersi in Viale Matteotti. “Per Luminosa il simbolo di riferimento saranno le bandiere della pace” ha detto il coordinatore della rete, Domenico Cipolat. A seguito della lettura di una poesia di Primo Levi, è seguito il silenzio. “Un silenzio che è un grido muto. Un grido che vuole fare memoria ma non può essere indifferente agli orrori del presente. Non si può cancellare l’orrore del 7 ottobre, ma si può fermare la strage a Gaza. Rivendichiamo il diritto e il dovere di guardare la guerra sempre dal punto di vista delle vittime, perché sono loro l’unica certezza di ogni conflitto.” Dichiarazione tratta dall’articolo pubblicato su “Il Biellese” del 23 gennaio 2024.

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2024_01_23_BSE_GM FIACCOLATA P13.pdf

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