La riflessione di Don Emanuele Biasetti, assistente spirituale Acli Biella, in occasione della Pasqua 2024:

«Rallégrati, Gerusalemme, e voi tutti che l’amate, riunitevi. Esultate e gioite, voi che eravate nella tristezza: saziatevi dell’abbondanza della vostra consolazione.»
Sembra che tutti noi si abbia una gran voglia di novità. Basti pensare a quante volte al giorno sfreghiamo freneticamente le dita sullo schermo del nostro telefono. Viviamo la perenne attesa della news, di qualcosa che accada (addirittura è diventato il nome di uno di questi strumenti!). Sin dal mattino cerchiamo frenetici sulle app di informazioni e sui siti la notizia tanto attesa: “la guerra è finita!”. Ma non arriverà. Non arriverà neanche in occasione di questa Pasqua. Anzi, una tristezza in più, meglio, un dolore in più e forse ancor più grande. Gerusalemme, che secondo alcune etimologie vuoi proprio dire “Città di Pace”, è nella tenebra. La novità vera non arriva. Non arriva perché non è accolta. Non arriva perché immensamente scomoda. Il Vangelo della quarta domenica di Quaresima (la domenica “Laetare”) inonda di luce il nostro cammino verso la Pasqua ma in mezzo a questa luce ci dice anche una cosa scomoda: le tenebre non vogliono accogliere la luce. Ora, prima di partire con mega analisi geopolitiche ed economiche fermiamoci un istante. Accendiamo i riflettori sul nostro io e chiediamoci, in mezzo al palco della vita: “ma io, sta benedetta luce che è Cristo, la accetto?”. Sconfortati vorremmo riprendere il cellulare e cercare la novità, forse dovremmo approfittare della Pasqua di quest’anno per riprendere in mano il nostro cuore e accogliere la novità perenne, non cesserà la guerra ma noi sapremo essere testimoni della Pace.