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Referendum del 4/12: un SI delle Acli per proseguire nelle riforme

Scritto da Sergio Delpiano. Postato in Istituzioni

E' questa la posizione che le Acli nazionali hanno espresso  nel testo allegato che ne spiega i motivi. La scadenza referendaria ha rappresentato per le Acli una preziosa occasione per riscoprire l’azione politica dell’associazione e l’originaria funzione formativa di movimento popolare che sin dalle origini ne ha caratterizzato l’identità. Infatti, in vista del referendum di dicembre, per promuovere una partecipazione consapevole alla vita politica del Paese, le Acli hanno scelto di intraprendere un percorso che ha coinvolto tutta la rete associativa e che ha consentito la maturazione di un pensiero diffusamente condiviso.

 

A partire dal mese di giugno, nelle città e nei circoli, è stato promosso un numero considerevole di dibattiti sulla Costituzione. Se ne sollecitavano almeno un centinaio, ma il numero di tavole rotonde, convegni e seminari promossi dal movimento aclista in tutta Italia ha superato di gran lunga questo numero. Il dibattito interno alle Acli, soprattutto nelle province e nelle regioni, è stato serrato, mettendo in luce diversi punti di vista. È questo un chiaro segnale della vitalità del movimento che conferma la propria vocazione alla democrazia e alla partecipazione: siamo plurali e siamo orgogliosi di esserlo. Le istituzioni possono essere modificate, adeguate. In altre parole, riformate. Perché sappiamo che il mondo cambia e anche le istituzioni possono e devono cambiare. L’appello delle Acli è a informarsi e a recarsi ai seggi il 4 dicembre per votare. La considerazione finale è che le direttrici di fondo della riforma siano del tutto positive e largamente condivise, che sarà necessario proseguire con una manutenzione costituzionale e che, pertanto, una vittoria del “sì” potrà permettere il proseguimento di una stagione di riforme. 

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Sergio Delpiano

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