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Patto della Montagna. Leonardo Forgnone

Scritto da Manuela Abbate. Postato in Notizie Acli

 

In una delle case dell’Alpe avvengono ad inizio del 1944 numerosi incontri clandestini tra un comitato sindacale, che raccoglie i rappresentanti degli operai delle fabbriche e responsabili sindacali delle vallate biellesi, e una rappresentanza di industriali

Nel mese di marzo dello stesso anno, un accordo verbale sancisce i rapporti tra imprenditori e maestranze all’interno delle fabbriche. È, per tutti, il Patto della montagna.

L’unicità della realtà biellese, in cui è forte la solidarietà all’interno della comunità a difesa del territorio, aveva fatto confluire allo stesso tavolo le istanze di due parti sociali che condivisero ideologie e bisogni. Di fatto, stipularono un contratto, il contratto del Quadretto formalmente sottoscritto, a Liberazione avvenuta, con una cerimonia solenne.
Prevedeva aumenti salariali e la garanzia del salario anche quando l’attività doveva essere sospesa per ragioni eccezionali; parità di retribuzione tra uomo e donna e una riduzione delle ore di lavoro, che passarono da 48 a 40.

Leonardo Forgnone è stato uno dei  rappresentanti dei lavoratori  che ha partecipato agli incontri che hanno portato a questa intesa in un contesto di occupazione nazi fascista e la racconta in questo filmato della sua vita accessibile su you tube a “Dalla parte del bene comune. Leonardo Forgnone”

Il disegno è la copertina della pubblicazione della CISL Biellese per il 50° del Patto della Montagna

 

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Manuela Abbate

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