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Ripensare la politica - Acli 2020 Più eguali

Scritto da Manuela Abbate. Postato in Uncategorised

“ACLI 2020 PIÙ EGUALI. VIVIAMO IL PRESENTE, COSTRUIAMO IL DOMANI” | RIDARE PAROLE ALLA POLITICA PER RICOSTRUIRE COMUNITÀ

Estratto n.17 dalla relazione congressuale Acli 2020 – a  cura di Vincenzo Buttafuoco, presidente provinciale Acli Biella

 

RIPENSARE LA POLITICA

 

La politica ha bisogno di essere rifondata, di riscoprire la sua ispirazione originale, ossia l'arte della costruzione e del governo della casa pubblica. Lo strumento principale per consentire all'essere umano di vivere in pienezza la sua socialità, facendosi carico dei bisogni di ognuno e valorizzando ciò che ognuno può dare alla comunità. Oggi rischiamo invece che la politica sia ridotta a ricerca del consenso da parte di élite che vogliono esercitare e difendere i propri privilegi con l'inconsapevole appoggio della maggioranza. In questo faticosa azione di ricostruzione penso che siano illuminanti le parole di Manicardi, priore della Comunità di Bose nel suo recente testo “Spiritualità e Politica”, un testo prezioso che in maniera chiara e sintetica pone, a mio giudizio, il problema della politica nella giusta prospettiva. Riprendo da questo testo alcuni stimoli. Il primo riguarda le facoltà spirituali che Manicardi ritiene che il politico debba sviluppare: immaginazione, creatività e coraggio. Tre facoltà che rimandano ad una idea di politica assetata di futuro. Che vive il presente ma al presente non si rassegna. Il secondo è la centralità della parola, cito dal testo “La democrazia vive di parole scambiate, di dialogo, di confronto di opinioni, di concertazione, di parole che stringono alleanze, di dibattiti, di parole scelte e condivise che diventano leggi, regole, norme, dunque la parola democratica è lo strumento che elabora spazi sostitutivi della violenza rendendo possibile la convivenza civile e creando possibilità di pacificazione di conflitti. La democrazia viene corrotta anzitutto con la corruzione delle parole” (pag. 49). Il terzo è l'obiettivo ultimo della politica, ossia la costruzione della comunità, concetto complesso e ambiguo su cui ritorneremo. La riflessione di Manicardi è molto stimolante nell’individuare le ragioni ontologiche del nostro desiderio di comunità. Cito dal testo. “Quell’essere mortale che è l’uomo desidera la comunità perché in essa si realizza come essere-in-relazione donando ascolto e parola agli altri. Dare tempo, dare presenza, dare ascolto, dare parola: così si tesse quotidianamente la tela della comunità” (pag. 71).

 

 

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Manuela Abbate

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