Reddito di cittadinanza: una firma contro la povertà
Un memorandum per sancire un patto. È quello stretto tra il governo italiano e l’Alleanza contro la povertà in Italia. È stato siglato venerdì 14 aprile 2017, infatti, un memorandum tra il Governo e l’Alleanza contro la povertà in Italia. Il documento nasce dalla volontà reciproca di condividere il percorso di attuazione della legge delega di contrasto alla povertà.
Roberto Rossini, presidente nazionale delle Acli e portavoce dell’Alleanza composta da 37 organizzazioni, è stato ricevuto a Palazzo Chigi dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e dal ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti.
«Un percorso lungo, quello dell’Alleanza, che in questi mesi ha coinvolto tutti noi con ruoli e responsabilità diverse – ha dichiarato Rossini durante la cerimonia della firma – oggi iniziamo una fase che inaugura un nuovo modo di pensare l’intervento pubblico in tema di povertà»
I punti d’intesa raggiunti (leggi la sintesi del memorandum) riguardano i criteri per determinare l’accesso dei beneficiari della misura, i meccanismi per evitare che si crei un disincentivo economico alla ricerca di occupazione, i criteri per stabilire l’importo del beneficio, l’attivazione di una linea di finanziamento strutturale per i servizi alla persona, il finanziamento dei servizi, l’individuazione di una struttura nazionale permanente che affianchi le amministrazioni territoriali competenti, la definizione di un piano operativo per la realizzazione delle attività di monitoraggio continuo della misura e la definizione di forme di gestione associata della stessa.
A tal proposito, Rossini ha ribadito che l’Alleanza lavorerà affinché siano rese disponibili ulteriori risorse per ampliare la platea dei destinatari del Rei e perché i percorsi di inclusione sociale siano adeguatamente strutturati. «In particolare – ha aggiunto il portavoce – abbiamo condiviso la necessità di definire un Piano pluriennale contro la povertà e di articolare il Fondo povertà in due componenti, una destinata all’erogazione di un contributo economico e l’altra destinata al finanziamento dei servizi alla persona da garantire attraverso il welfare locale».
Nel suo discorso, Rossini ha ringraziato il Parlamento, il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e il Premier per il lavoro svolto che ha fatto registrare un passo in avanti notevole rispetto al passato.
A nome dell’Alleanza, però, non considera esaurito questo percorso e ritiene fondamentale che l’incremento delle risorse, il carattere universalistico dell’intervento e lo sviluppo dei servizi alla persona sul territorio procedano di pari passo. «Solo così il Rei potrà diventare realmente uno strumento valido per la loro inclusione sociale. In caso contrario, si ridurrà a un mero trasferimento monetario assistenzialistico che non riuscirà a intervenire e a correggere le cause della povertà».
«La capacità di porre al centro dell’agenda politica e della riflessione culturale il tema della povertà è merito dell’Alleanza – ha dichiarato il Ministro Poletti – Anche sul piano del metodo è stato fatto qualcosa di assolutamente innovativo. Costruire una cultura, una infrastruttura, un coinvolgimento delle comunità attorno al tema è un processo complesso. Adesso è compito del Governo approvare rapidamente il decreto di attuazione.»
A conclusione della cerimonia, il premier Paolo Gentiloni ha sottolineato l’importanza dello strumento del Rei, dati i numeri rilevanti sulla povertà, in particolare gli 800mila minori in condizione di indigenza.
«Agire sul disagio, sulle privazioni è importante e riguarda tutti – ha dichiarato il presidente del Consiglio - non c’è dubbio, però, che intervenire sui minori ha un significato sociale straordinario, perché significa attaccare alla radice il problema della disuguaglianza. Stiamo cercando di rendere alcune centinaia di migliaia di persone, protagonisti di un percorso di inclusione, lavorando quindi, sul tema della dignità.»